Lo stato delle cose, le foto, la realtà
Oggi si è svolta la commemorazione per i deceduti nel sisma del 24/08/2016, che nel comune di Amatrice sono stati 239. In un campo sportivo con molte sedie vuote, il Vescovo Domenico Pompili ha portato avanti le nostre istanze e i nostri dolori come ormai accade da quattro anni, alla presenza del Premier Conte, del Governatore della Regione Lazio Zingaretti, del capo della Protezione civile Borrelli, del sindaco Fontanella, del prefetto di Rieti Reggiani.
Tanti i posti lasciati volutamente vuoti, come si vede dalla foto qui sotto tratta dalla diretta della Messa andata in onda su Rai1 questa mattina, incluso il mio, una protesta piena di dignità e frustrazione per una gestione totale che ha presentato e presenta molte falle.
Quella di oggi è una giornata che ha inizio nel cuore della notte tra il 23/08 e il 24/08 di quattro anni fa, quando Amatrice, Accumoli (epicentro della scossa) e Arquata del Tronto sono state stravolte da un terremoto il cui prezzo sono state 299 vittime, feriti e interi territori spazzati via. Ieri, quasi per scongiurare una notte che ogni anno presenta il suo fardello di angoscia e paure sono voluta salire al Santuario Eremo della Croce, cui si accede partendo dalla frazione Colli, dove campeggia potente la presenza della Croce di Piccola Dozule’, per pregare e chiedere protezione e nel contempo vedere per la prima volta dopo quattro anni Amatrice dall’alto. Una visione terribile e triste di devastazione, vuoto, in cui ho faticato a riconoscere alcune vie e case.
Una forte tristezza e un senso di scoramento accompagnano questo quarto anno in cui in molti non ci siamo sentiti di partecipare ad una commemorazione con le Autorità che non rispecchia la volontà politica del fare ma, almeno fino ad ora, del dire. Parole e promesse cadute nel vuoto constatando che ci sono pochi cantieri aperti in Amatrice e frazioni e che il lavoro da svolgere è ancora moltissimo.
I familiari delle vittime chiedono soprattutto che venga velocizzato l’ iter di approvazione di una legge che preveda un risarcimento per i sopravvissuti alle vittime di grandi catastrofi, un progetto portato avanti dai privati cittadini e non certo dalle istituzioni. Non possiamo che pregare per i nostri caduti e sperare lottando in un futuro in cui il rispetto della vita e della morte sia al centro degli impegni istituzionali.