Un posto tra macerie e vite spezzate

Gruppo di volontari Amurt venuti ad Amatrice

L’ Ananda Marga (sentiero della beatitudine) è un’ associazione che diffonde in tutto il mondo lo stile di vita yoga e che è molto attiva dal punto di vista del volontariato. Una sua branca, Amurt, di cui vi ho già parlato nell’articolo precedente, si occupa proprio di soccorso per calamità naturali, cosi questa grande associazione, di cui faccio parte da tanti anni, è venuta anche ad Amatrice, nel periodo immediatamente successivo al sisma del 24 agosto 2016 a portare beni di prima necessità e conforto spirituale. Persone straordinarie dal grande cuore. Ecco le loro testimonianze.

“Le conseguenze di un tale disastro sulle persone sono inimmaginabili e indescrivibili.Forse perche’ ho vissuto il terremoto (Irpinia) in prima persona, forse perche’ le mie ferite sono ancora aperte e per anni ne ho subito l’enorme peso o forse quello era il mio posto in quel determinato momento. Un posto tra macerie e vite spezzate con i miei fratelli e le mie sorelle dell’ Amurt. Letto l’email dell’ Ananda Marga di richiesta di volontari soccorritori ho percepito una possente vibrazione che ho avvertito per tutta la durata del viaggio e tutto il tempo passato con i miei fratelli e le mie sorelle. Ero gia’ stato in quel luogo per dare supporto e aiuti materiali ma inspiegabilmente mi sembrava di aver fatto poco, di non aver fatto abbastanza. Quando ho letto l’email tutto mi e’ diventato chiaro. Quello che non avevo dato era il mio sostegno spirituale. Ho vissuto questa esperienza per tutta la sua durata come in una bolla ovattata, avvolto da un alone di amore e benevolenza.

Cosimo De Cillis e Giacomo Boselli ad Amatrice nell’ ottobre del 2016

La chiamata a questa esperienza,
la potenza dell’ Akhanda kiirtan (preghiere cantate), l’energia dei miei fratelli e sorelle hanno reso questo momento speciale, completo, quasi mistico e sono sicuro che tanto di tutto questo e’ rimasto ad AMATRICE, a continuare la nostra azione e a dare il nostro sostegno.E si, ne sono certo il mio posto era li ad Amatrice, tra macerie e vite spezzate”.

(Kalyan, Cosimo De Cillis, Amurt Viadana)

“Credo che tutto quello che mi viene da dire sull’esperienza ad Amatrice sia impresentabile per “La Gazzetta di Parma”, ma prima ho bisogno di essere sincera e poi vedo se riesco a essere presentabile.

Raggiungere quei luoghi è stato fantastico, un’esperienza ricca e profonda e condivisa in modo meraviglioso, mi sento di ringraziare Dada Devavratananda, che forse non smetteremo mai di rimpiangere e te, che nonostante le tue perplessità hai reso possibile questa esperienza.

Eravamo tutti spinti da uno spirito di servizio spirituale. Come ha detto Dada quello che importa non è ciò che vogliamo per noi, ma quello che Lui vuole per noi e ieri Lui ci voleva lì, per portare la straordinaria magia del kiirtan e le microvite positive che il kiirtan genera, un servizio importante, anche se non proprio semplice da comprendere e da far comprendere.

Io per prima mentre salivo ad Amatrice in mezzo a quelle macerie pensavo che dovevamo essere pazzi per fare Akhanda Kiirtan in quel luogo, ma c’è sempre una forza al di là dei miseri pensieri che spinge e guida, è una forza invisibile e potente, inspiegabile a qualsiasi giornalista.:)

Quando siamo arrivati abbiamo incontrato gli addetti ai lavori in un paese fantasma, circondato da una cornice appenninica stupenda, ravvivata dai colori dell’autunno e il contrasto tra l’imperturbabilità della natura e la fragilità dell’uomo si è presentato fortemente ai nostri occhi.

Una volta raggiunto lo spazio in cui si sarebbe svolto l’AK abbiamo incontrato un gruppo di persone, tutte provenienti da Caserta per portare aiuti, mentre le persone del luogo rimaste nel paese sono pochissime.

Una delle poche signore di Amatrice esprimeva il desiderio di poter avere una piccola abitazione in legno per poter rimanere nel paese e ci parlava della difficoltà di poter ricevere prodotti freschi, sperando in un possibile aiuto. Il passare del tempo fa in modo che l’attenzione sul problema decada, questo spaventa quanto il sisma, il timore è che Amatrice diventi un luogo deserto inserito    in un piano interminabile di ricostruzione.

De Cillis davanti al Monumento ai caduti di Amatrice

Del kirtan vorrei dirti che fare questa pratica in quel luogo, tra le montagne, in un paese distrutto mi ha dato la sensazione netta di quanto sia preziosa l’umiltà per entrare in relazione con  la forza dell’Amore che pervade l’universo. Mi sono sentita piccolissima e sostenuta da una grande forza, completamente a mio agio, al mio posto nell’universo.

L’esperienza di ieri ha sicuramente arricchito la vita di tutti di noi. Spero che possa rendere ancora più profonda la consapevolezza dell’importanza delle pratiche spirituali e far vibrare di maggiore intensità e profondità il nostro kirtan, per noi e per chi lo vorrà condividere con noi.

Il mio piccolo cervello fatica a comprendere che siamo portatori di un tesoro, ma più che comprendere bisogna abbandonarsi…..fosse semplice. Ancora grazie, bnk!”

(Prabha, da Parma)

“Domenica 20 Novembre 2016   ,  siamo andati ad Amatrice.

Gia’ dalla prima mattinata durante il viaggio,

si avvertiva che questa giornata sarebbe rimasta nei nostri cuori ed avremmo visto con i nostri occhi cio’ che i giornali e le televisioni hanno descritto come uno scenario devastante.

Da lontano prima di arrivare ad Amatrice abbiamo iniziato a vedere gli effetti provocati dal sisma,case diroccate di interi frazioni di paesi distrutti.

La strada per raggiungere Amatrice e’ delimitata dalla Zona Rossa,in ogni stradina di percorrenza si trovano stazionamenti di Polizia.

Ad Amatrice vedere cosi’ tante volanti di Polizia,Carabinieri,Vigili del Fuoco,Corpo Forestale ,Protezione Civile,ecc…si puo’ comprendere che lo “Stato di Allerta” e’ permanente

Vi sono Tende e Strutture Mobili della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco in Tutta l’Area Terremotata.

Poche le case rimaste in piedi ,Il nostro intento era di cercare di portare un momento di conforto e di sostegno solidale alle poche persone rimaste ad Amatrice.

Insieme abbiamo  Condiviso questa giornata di Domenica cantando con Sentimento di Pace,

abbiamo distribuito dei dolci e conversato con le persone presenti nell’area dove si trova una Tenda adibita agli incontri Collettivi.

Abbiamo Ringraziato e Offerto dei Dolci anche ai Vari Corpi Militari e Civili che con il Loro Impegno contribuiscono a rendere piu’ Funzionale l’Area Terremotata,che in questo periodo dove le giornate sono  piu’ fredde  occorre una maggiore attenzione ad organizzare la permanenza delle  persone rimaste.

Il miglior augurio e’ che possiamo aver dato il nostro apporto allietando le Persone ed il Luogo di Amatrice.

        Con Solidarieta’”.

(Uddhava, un volontario di Amurt, Bologna)

GRAZIE!!!!

Emanuela Pandolfi