Un ricordo saccheggiato

In questi ultimi giorni mi sono recata tra le macerie di quel che resta della macchina di Paolo, per recitare una preghiera e portare un lumino, come faccio periodicamente da quella tragica notte di 6 anni fa.
Mio malgrado, ho dovuto constatare con rabbia l’ennesima amara sorpresa: la vettura – così come avviene da oltre due anni a questa parte – anche in questi ultimi tempi ha subito furti e danneggiamenti.

La macchina come si presentava fino al 2019


L’auto, una Fiat Panda bianca fotografata e ripresa da tanti giornalisti in questi 6 anni, si trova esattamente dove si trovava la notte del 24 agosto 2016, parcheggiata vicino al portone d’ingresso della palazzina di Piazza Sagnotti crollata, insieme alla palazzina gemella, inghiottita insieme a mio marito e altre 21 persone in 120 maledetti secondi che hanno stravolto le nostre vite . Oltre due anni fa mi sono accorta che dalla macchina erano state asportate tutte e quattro le ruote; successivamente, l’auto è stata derubata di quasi tutto, fino a presentarsi oggi senza sterzo, cambio, i pannelli degli sportelli e addirittura il sedile del conducente.

Come si presenta attualmente la macchina


Un fatto davvero increscioso, che va a colpire nel profondo i sentimenti e che lascia l’amaro in bocca. A fronte di un simile sciacallaggio, tornare in quel luogo mi è sempre più difficile.
Già dopo la prima scoperta dei furti rivolsi un appello affinché chiunque avesse visto qualcosa mi desse notizie anche in privato, ma nessuno al momento ha saputo darmi informazioni in tal senso.


In questo sesto triste anniversario rivolgo un pensiero, come ogni giorno, a mio marito Paolo e a tutte le altre vittime del sisma affinché da Lassù illuminino le coscienze di coloro che si sono resi protagonisti di tale vergognosa opera e di tutti coloro che in questi anni, coi loro comportamenti spregevoli, non lo hanno lasciato riposare in pace.