Un segnale di speranza

“Da tre anni la nostra casa a Fiastra ( Macerata) è abbandonata, distrutta, in piena zona rossa. Il Comune, in tutto questo tempo, non ha ancora fatto le demolizioni per la messa in sicurezza. E il paese resta chiuso. L’appalto l’ha vinto un’impresa con il 70% di ribasso, ma al lavoro non c’è mai nessuno. Hanno impacchettato quattro coppi e poi sono spariti.
Il geologo che deve fare le indagini per il progetto edilizio non si può avvicinare alle case perché sono pericolanti, e senza la sua relazione non si può andare avanti. In tre anni, per la ricostruzione, non abbiamo fatto un passo. Né possiamo fare qualche cosa per mantenere o salvare quello che resta nelle case aperte. A San Martino, una delle tante frazioni di Fiastra sparse tra le montagne e sventrate dal terremoto, non c’è la luce, né l’acqua, né il telefono, e la copertura per i cellulari non c’è mai stata. Il generatore elettrico a benzina ce l’hanno rubato.
Le nostre case oggi sono frequentate solo da volpi, faine e ladri. Nei giorni scorsi si sono portati via dalla capanna davanti a casa alcune delle poche cose che eravamo riusciti a recuperare dentro. Centinaia di dischi di vinile, miei, dei miei fratelli, di papà, i quadri, le cassapanche ancora piene di calcinacci, le lampade staccate dalle pareti.
Con tutta calma si sono portati via tutto. Hanno rotto il lucchetto e ce ne hanno pure messo un altro, evidentemente per tornare e finire di portarsi via le cose ingombranti. Potrebbero venire anche con l’elicottero, tanto in giro qui intorno non c’è più nessuno, e nessuno se ne accorgerebbe. I paesi sono chiusi, ma entra ed esce chi vuole.
Le istituzioni non prendono sul serio i problemi che abbiamo in queste valli, e così c’è qualcun altro che ce li sta risolvendo. Gli unici che si ricordano di noi. Il terremoto, che continua a bussare ogni giorno, e che finirà per spianare quello che è rimasto in piedi. E i ladri che si portano via quello che è rimasto nelle case. Così risparmiamo pure sulle demolizioni e lo smaltimento dei rifiuti. E magari andiamo avanti.

PS – Comunque avevo tutta la collezione dei Jethro Tull originale, se qualcuno li vede in un mercatino…”

Mario Sensini

Mario Sensini, giornalista per Il Corriere della sera e autore del blog Sibilla online.

Grazie Mario per aver condiviso la tua storia, le storie di vita vissuta, delle nostre vite.

Emanuela Pandolfi