AMATRICE : ” Una storia da non dimenticare ROSELLA ADDUCI”

GLI INVISIBILI

QUEL DOMANI CHE NON ARRIVA MAI

Rubrica di Emanuela Pandolfi

Emanuela Pandolfi

AMATRICE : ” Una storia da non dimenticare ROSELLA ADDUCI”

ROSELLA ADDUCI

ROSELLA ADDUCI

Aveva solo 37 anni ed un sorriso meraviglioso Rosella Adduci, morta ad Amatrice durante il sisma del 24 agosto 2016. Originaria di Villanova, nel comune di Accumoli, dove vive la sua famiglia, Rosella, che io chiamavo Rosy, viveva ad Amatrice da tanti anni per motivi di lavoro. È molto difficile per me trovare le parole giuste, se esistono, per descriverla. Oltre al fatto che era mia sorella, la mia migliore amica nonché una ragazza speciale ed unica, lei era anche l’amica fidata di tutti. Non esiste persona che, transitando ad Amatrice, non si fermasse da lei per un saluto. Il suo negozio era meta di visite come si fa in un luogo sacro, perché lei era sacra, una ragazza pura, dal cuore d’oro e con valori che non esistono più. Chiedete in giro di lei, non troverete una persona che potrà dirvi qualcosa di negativo su lei, e non perché è morta.

Quella mattina, del 24 agosto ho cercato invano di trovarla, ingoiata da cumuli di macerie, in via della Madonnella, un vicolo del centro storico di Amatrice talmente tanto colpito da annoverare un numero incredibile di deceduti. L avrò chiamata al telefono almeno cento volte, lei lo teneva acceso anche la notte. Speravo rispondesse prima o poi, ma non è stato così….Sentitami al telefono coi suoi genitori, impossibilitati ad entrare in Amatrice causa l’ inagibilita’ delle strade, chiesi a Daniele, che stava aiutando i soccorsi, di farmi passare oltre la linea di divieto per entrare nel centro storico di Amatrice. Dovevo cercarla, non potevo attendere oltre, il tempo passava e non si avevano notizie di lei. Corsi sulle macerie come indiavolata, il corso non mi era mai sembrato così lungo, alla mia destra specialmente soccorritori che lavoravano per estrarre i concittadini dalle macerie, mio cugino Stefano che scavava disperatamente per tirare fuori la sua fidanzata e la famiglia, purtroppo tutti morti. Un masso scivola lungo un infinita discesa di macerie arrivando al mio piede. Con Daniele arriviamo alle logge del comune ma è troppo pericoloso passarci sotto, allora procediamo lungo il corso, sulla destra la torre civica. Ma G., insieme ad altri operatori di polizia, ci dice che è troppo pericoloso passare oltre. Allora corriamo e attraversiamo le logge, quel che ne rimane, succeda quel che succeda! Un rifugiato politico, ferito, indica ai soccorritori il punto dove dormono i suoi coinquilini, purtroppo tutti deceduti. Scavalco non so quante macerie, sbatto contro un soccorritore cinofilo, mi scuso, ma mi guarda con tanta umanità e dice che non fa niente. Arrivo all’ inizio del vicolo, lo guardo e mi rendo conto…..una montagna di macerie impossibile da scavalcare. Tonino, che sta aiutando i soccorritori mi dice ” Il vicolo è esploso, che non lo vedi? Dove pensi di andare?”‘ . Ecco, se dovessi descrivere il dolore, quello grande, quello muto, lo farei così. 
Rosy verrà tirata fuori due giorni dopo, inizialmente verrà appoggiata nel giardino del mio caro amico Antonio Campesi, che vegliera’ su lei ed altri 37 cadaveri aiutandone l’identificazione. 
Rosella lascia un vuoto enorme, nei suoi familiari, in noi sue amiche, in tutti coloro che la conoscevano. Il suo sorriso solare, l’infinita bontà, l’ incredibile voglia di vivere e l’altissimo senso morale sono tutt’ora un traguardo inarrivabile per molti. Non ricordo di aver mai visto cosi tante persone ad un funerale di paese! Vennero persone da Ascoli, da Roma, da ogni dove per darle l’ultimo saluto a Patarico, una frazione di Amatrice, dove una persona le prestò un suo fornetto. Ora riposa nel cimitero di Accumoli, per sempre addormentata e per sempre viva nei nostri cuori.

Per te Rosy, con infinito amore.

Emanuela Pandolfi

“RINGRAZIO Emanuela per la sua disponibilità nel farci conoscere una realtà spesso nascosta, ma noi che facciamo parte di questo meraviglioso progetto abbiamo deciso di dare voce a chi è invisibile in una società devastata dall’indifferenza di chi sta bene
Un abbraccio a Rosy ora sicuramente sei un angelo che continua ad amare e a proteggere la sua terra “Amatrice”-

Cristina Berti”

“La buona comunicazione: 
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